La Radio-Attiva – Camera dei Deputati

Di cosa abbiamo parlato alla presentazione del libro-progetto “THE RADIO DREAMERS” condotto da Claudio Micalizio? Di tante cose, dei sogni di fine anni ’70; di quando una società stava cambiando; di quando i dj portavano i vinili in radio; di quando poi si sono tramutati in “speaker”; dell’arte di far parlare la gente; del conduttore “mitico amico” che ti consiglia cosa ascoltare (e perché no, anche “cosa fare..”); della magia della voce e della personalità, insomma di tutte quelle meraviglie che si nascondono dietro la parola “Radio”, che come molte cose, è progressivamente cambiata nel tempo, trasformandosi successivamente in radio edonista e commerciale, poi in radio “di flusso” (essenzialmente musicale), quindi con l’avvento dell’era digitale in un media “vassallo dei social”, sempre meno “parlante” e pronta a far riferimento alle loro curiosità e alle loro polemiche, rischiando di snaturarsi e di diventare così solo un appendice di questi ultimi. Abbiamo parlato anche di “informazione, emozioni e libertà”. Informazioni “corrette” che una radio “di servizio” deve dare (Popper diceva che è necessaria una “patente” per lavorare in radio). Emozioni che vengono sempre più “compresse” da questi tempi frettolosi e poco sollecitate da alcuni conduttori improvvisati che praticano la religione dell’approssimazione e si assegnano arbitrariamente un’autolicenza al “cazzeggio ridondante” fatto di risolini e sberleffi continui; abbiamo parlato di “libertà” che rischiano di essere “limitate” dalla schiacciante potenza dell’algoritmo e della AI (Intelligenza Artificiale), dunque abbiamo parlato anche di “fantasia” e cioè di Herbert Pagani, Renzo Arbore, Mario Marenco, Luisella, Fiorello, Amadeus, Linus, Leopardo, Mixo, Gianni Riso, Claudio Cecchetto, Alberto Hazan e Zap Mangusta. E di un mondo che ogni giorno di più riscalda la sua “crosta” mentre la “comunicazione”, che dovrebbe mettere la gente in relazione empatica, spesso invece ne raffredda i sentimenti, accentuandone la solitudine. Abbiamo anche auspicato la riscossa dei “media caldi” (la Radio lo è) che devono esser pronti a star vicino al loro pubblico, ad informarlo, consolarlo, distrarlo, dargli coraggio e fiducia in tempi di rapida trasformazione: di una Radio libera veramente (“…che ci piace ancor di più, perché libera la mente…”).
Ma per questo, c’è bisogno anche e soprattutto di Voi. Pensate sia possibile?

(nella foto: Claudio Micalizio, Giulia Teri; Paolo Lunghi: autore del libro progetto; Zap Mangusta; l’on. Andrea Barabotti e in collegameto con l’Europarlamentare Susanna Ceccardi. Fotografo: Beniamino Finocchiaro).

Zap Mangusta